Il museo dedicato all’opera occupa gran parte dell’antico convento vallombrosiano San Salvi. L’opera si trova nel refettorio ed è considerata uno dei capolavori della pittura rinascimentale. Fu commissionata all’artista, quando era ancora giovanissimo, dall’abate vallombrosano Ilario Panichi. Sospesi i lavori per più di quindici anni, Andrea del Sarto venne richiamato nel 1527 a realizzare l’Ultima Cena, completata in appena sessantaquattro giornate.
Osservando l’opera è chiaro il processo di crescita e di maturazione dell’artista che aveva accentuato espressioni dei protagonisti e colori grazie ad uno studio lungo ed intenso. Famoso è l’episodio secondo il quale durante l'assedio di Firenze i soldati imperiali, rimasti affascinati dalla bellezza e dalla modernità dell’opera, la risparmiarono. Fu infatti una delle pochissime opere superstiti fuori dalle mura della città.
La visita a questo Cenacolo offre la possibilità di ammirare quello che è considerato l’espressione più alta di questo soggetto artistico dal Trecento. Non solo, nei grandi locali del convento troverai importanti dipinti della prima metà del Cinquecento: dal Pontormo ad Andrea del Sarto, da Franciabigio a Raffaellino del Garbo che offriranno un’interessante panoramica sull’arte dell’epoca. Da non perdere anche il Monumento funebre a San Giovanni Gualberto, fondatore dei vallombrosani, rimasto incompiuto e, nel piano superiore, il vasto deposito di opere delle Gallerie Fiorentine.
Via di S. Salvi 16 - 50135 Firenze (FI)