Il panino con il lampredotto, molto di più di un semplice street food

Uno dei prodotti enogastronomici simbolo di Firenze, da gustare in strada, come da tradizione.

Il panino con il lampredotto è più che di un semplice street food, è un’istituzione. 
Praticamente ogni città d’Italia ha il suo cibo di strada o la propria ricetta tipica, ma il panino con il lampredotto a Firenze è una vera e proprie icona, al pari della Cupola del Duomo o di Palazzo Vecchio (con i dovuti distinguo ovviamente!)

Mangiare il lampredotto vuol dire fare una genuina esperienza in salsa fiorentina (è proprio il caso di dirlo), perché si tratta di un piatto che incarna in pieno lo spirito della città e più in generale della Toscana, per due motivi.
 
- Il primo è che si tratta di cucina povera, fatta di ingredienti “di recupero”, come avviene per molti altri piatti celebri tipici fiorentini (la pappa al pomodoro o la ribollita per esempio, preparate con “gli avanzi” del pane). 

- Il secondo è che il suo nome nasce come “storpiatura ironica” del nome di un altro piatto, che veniva consumato dai nobili. Le classi povere non potevano permetterselo, ma per non essere da meno decisero di sostituirlo con una soluzione umile ma altrettanto gustosa.


Credits Foto Alberto Sarrantonio (www.albertosarrantonio.com)


Che cos’è il lampredotto e perché si chiama così

Partiamo dal presupposto che se sei vegetariano o hai gusti molto raffinati il panino con il lampredotto non è esattamente quello che fa per te. Ma se hai voglia di gustare qualcosa di veramente buono e particolare allora sì, devi assolutamente provarlo.

Come forse sai, il lampredotto è fatto con le interiora del bovino, per la precisione con l’abomaso, uno dei quarti dello stomaco che viene bollito con gli odori, in modo da renderlo tenero e saporito. Dopodiché viene tagliato grossolanamente con un coltello e messo dentro al panino, che a sua volta viene intinto nel brodo stesso, in modo da dare ancora più sapore al tutto. A piacimento puoi aggiungere la tipica salsa verde, altrimenti, se sei un purista, anche solo sale e pepe.

Quello che forse non sai è l’origine del suo nome. Sembra infatti che derivi dal nome di un pesce simile ad un’anguilla, che nonostante il suo aspetto inquietante, in passato era considerato un vero e proprio piatto gourmet servito sulle tavole dei nobili: la lampreda. Il popolo fiorentino, che ovviamente non aveva accesso ad un cibo così prelibato, si inventò un’alternativa e dato che il suo aspetto finale era somigliante a quello della strana bocca del pesce, decise di chiamarlo con un nome simile, ma più… simpatico: il lampredotto. 


Dove mangiarlo?

A Firenze il panino con il lampredotto si mangia dai “lampredottai” e in giro per la città ne puoi trovare diversi. In pieno centro storico ce ne sono alcuni molto conosciuti: Nerbone, situato all’interno del Mercato Centrale di San Lorenzo al piano terra (il più antico della città), L’Antico Trippaio in Piazza dei Cimatori (a due passi da via de’ Calzaiuoli), Il Trippaio del Porcellino, in piazza del Mercato Nuovo, proprio di fianco alla celebre statua, il Trippaio Pollini, in via de’ Macci (quartiere di Sant’Ambrogio), Lorenzo Nigro, all’interno del più moderno Primo Piano del Mercato Centrale.

Ma anche in molte città e paesi dell’area fiorentina puoi trovare locali e baracchini che servono questa prelibatezza. Tra l’altro, oltre al panino, il lampredotto può essere consumato anche al piatto, per esempio “in inzimino” con salsa di pomodoro e bietola. 

Insomma, se ti trovi in città a Firenze o nei suoi dintorni di occasioni per assaggiarlo ne avrai tante. Ti capiterà, camminando per i vicoli, di sentire un odore invitante provenire da qualche parte e a quel punto non ti resta che seguire la scia e arrivare alla meta, per goderti il pasto.

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