DECAMERON: quei giovani borghesi fiorentini che scapparono dalla città durante la peste
Il capolavoro letterario del ‘300, il Decameron di Boccaccio, torna ad essere più attuale che mai.
Chi l’avrebbe detto che Giovanni Boccaccio, nato a Firenze o Certaldo nel 1313, non solo sarebbe diventato uno delle tre corone della letteratura italiana insieme a Dante e Petrarca, ma la sua opera più celebre, il Decameron, sarebbe diventata più attuale che mai quasi settecento anni dopo.
Un’opera scandalosa e immorale per i tempi, che venne inserita nell'Indice dei libri proibiti voluto da Papa Paolo IV e fu vittima di varie censure a causa dell’erotismo bucolico che trapelava dalle sue pagine, il Decameron è la storia di un gruppo di giovani, tre ragazzi e sette ragazze, che per scappare dalla peste nera che pervadeva Firenze e l’Europa nel 1348, si rifugiarono sulle colline fuori città ingannando il tempo con novelle, canti, balli e giochi.
Un gruppo di amici, quindi, che durante una pandemia tira fuori creatività e fantasia per sopravvivere al contagio e alla noia.
Suona familiare?
Photo credits: https://www.museiempolesevaldelsa.it/
È tempo di riprendere in mano il Decameron, in cui Boccaccio con le sue cento novelle su molteplici temi e dai molteplici narratori, vuole dire ai fiorentini del suo tempo che nulla è insormontabile, nemmeno la peste; tutto si può sconfiggere grazie all’intraprendenza e all’intelligenza dell’uomo, tema fondamentale per l’Umanesimo.
In alternativa puoi sempre guardarti gli adattamenti cinematografici dell’opera boccaccesca, uno su tutti quelli di Pier Paolo Pasolini del 1971 “Il Decameron”.
Photo credits: https://it.wikipedia.org/wiki/Il_Decameron
LA CASA DI BOCCACCIO
A Certaldo, quasi a metà della via principale del borgo medievale, si trova la Casa di Boccaccio, oggi divenuta museo. Quella che troviamo oggi è una ricostruzione fedele dell’originale, infatti, durante la seconda guerra mondiale, fu colpita da una bomba che la distrusse quasi completamente.
All'interno del museo, troviamo il medagliere con 20 monete realizzate dal maestro Bino Bini per il VI Centenario della morte del poeta, dedicato appunto alla sua più importante opera, il Decameron, e ai protagonisti delle dieci giornate.
Da non perdere la straordinaria biblioteca specialistica che, oltre a raccogliere numerose pregevoli copie del Decameron, illustrate da importanti artisti e tradotte in quasi tutte le lingue del mondo, documenta anche l’importanza del contributo di Boccaccio e Petrarca per lo sviluppo della nuova scienza geografica nella seconda metà del Trecento.
Photo credits: https://www.museiempolesevaldelsa.it/
Biglietto e Prezzi
Il museo di Boccaccio fa parte del MuDEV, Museo Diffuso Empolese Valdelsa, un’esperienza immersiva che ti trasforma in un pellegrino dell'Arte con un unico grande museo a cielo aperto che invita a un turismo lento; sei tu a decidere come affrontare il ‘cammino’: a piedi, in bicicletta, a cavallo ma anche in camper, in moto o con i finestrini della macchina abbassati.
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