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Donatello, il maestro fiorentino del Rinascimento

La storia di uno dei padri del Rinascimento, e la nuova mostra interamente dedicata alle sue opere: Donatello, il Rinascimento.

Quante volte sentiamo nominare questi grandi nomi: Donatello, Brunelleschi, Masaccio, Michelangelo, Tiziano, Raffaello? Solo il suono crea un effetto di magnificenza, di splendore. Eppure, molto spesso, non conosciamo la storia dell’artista, dell’uomo che si cela dietro le opere.

Biglietto della mostra Donatello, il Rinascimento

Firenze ospita fino al 31 luglio 2022, nelle due sedi di Palazzo Strozzi e Museo Nazionale del Bargello, la mostra Donatello, il Rinascimento, a cura di Francesco Caglioti, professore ordinario di Storia dell’Arte medievale presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. 

La mostra ospita oltre 130 opere tra sculture, dipinti e disegni con prestiti unici, alcuni dei quali mai concessi prima, provenienti da quasi sessanta tra i più importanti musei e istituzioni al mondo. Su Destination Florence puoi acquistare con un click il biglietto della mostra con tariffa intera, ridotta e under 18, scegliendo la fascia oraria. 

Donatello, un fiorentino che ha rivoluzionato il mondo 

Scultore supremo del Quattrocento, Donatello diede il via alla straordinaria stagione del Rinascimento, proponendo nuove idee e soluzioni figurative che hanno segnato per sempre la storia dell’arte occidentale. 

Il suo vero nome è Donato di Niccolò di Betto Bardi, nato a Firenze nel 1386. Figlio, come suggerisce il nome, di Niccolò di Betto Bardi, un cardatore di lana, Donato cresce in un ambiente modesto e si crede che inizi la sua carriera artistica come orafo. 

Dal 1402 al 1404, Donatello fa il “cacciatore di tesori” a Roma insieme al suo amico Brunelleschi, dieci anni più grande di lui, con il quale gira la città eterna in cerca di capolavori antichi da cui trarre ispirazione e insegnamento. Un’esperienza che lascia ad entrambi un grande bagaglio culturale e artistico; ogni singolo capitello, pezzo di colonna, cornice, ritrovamento, avrebbe contribuito alla loro rivoluzione artistica. 

Donatello torna a Firenze, collabora con la bottega di Ghiberti, e si sfida con Brunelleschi a suon di crocifissi: lui scolpisce il Crocifisso di Santa Croce, e Brunelleschi quello di Santa Maria Novella. Quello che da subito rende unico il lavoro di Donatello, è l’umanità che contrassegna le sue opere, una fortissima introspezione psicologica, ed un realismo che ancora non era conosciuto.

Con i suoi lavori nella Chiesa di Orsanmichele, tra il 1411 e il 1417, Donatello diventa l’inventore e maestro della tecnica dello “stiacciato”, scolpire solo la superficie del marmo o del bronzo apportando solo minime variazioni millimetriche degli spessori. 

Passando dal suo sodalizio con Michelozzo, al suo lavoro per la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, è il 1440 quando Donatello realizza il suo David bronzeo, sua opera più celebre ancora oggi esposta al Museo del Bargello.

Donatello morì a Firenze nel 1466, e venne sepolto nella basilica di San Lorenzo accanto al suo grande amico Cosimo de’ Medici.