
5 (nuove) curiosità su Firenze
Altri cinque fatti curiosi che forse non sai sulla città.
Nonostante Firenze sia una delle mete più ambite dai turisti di tutto il mondo e nonostante le sue strade, piazze e musei siano visitati quotidianamente da milioni di turisti, ci sono molti aspetti sconosciuti ai più.
Perché Firenze è molto di più di quello che appare (che è già tanto!)
Al di là della sua fama di “culla del Rinascimento”, la città ha molte altre cose da offrire e aspetti da svelare.
Rovine romane
Nel sottosuolo fiorentino, così come in molte altre città italiane, si nascondono le rovine dei tempi passati. I più conosciuti di questi resti sono senza dubbio quelli dell’antica Cattedrale di Santa Reparata, che si trovano nel sottosuolo dell’attuale Cattedrale di Santa Maria del Fiore.
Ma ci sono anche testimonianze della civiltà romana e si trovano sotto il pavimento di Piazza della Signoria.
Sono state ritrovate durante degli scavi fatti nella piazza e hanno fatto rinvenire la struttura di un anfiteatro, che poteva contenere dagli 8,000 ai 10,000 spettatori. Le rovine sono state riscoperte e non sono visibili al pubblico, ma esistono ricostruzioni video e guide audio che offrono una panoramica di come fosse il luogo a quei tempi.

Duomo Firenze
Ponti distrutti
Ponte Vecchio si chiama così non a caso: le sue origini risalgono addirittura al 1000 A.C., ma fu pesantemente danneggiato durante l'alluvione del 1333 e ricostruito nel 1345 e oltre alla sua struttura unica al mondo, ha la particolarità di essere l’unico sopravvissuto ai bombardamenti tedeschi della Seconda Guerra Mondiale. Il suo dirimpettaio ad ovest del fiume, Ponte Santa Trinita, opera di Bartolomeo Ammannati, è stato considerato per decenni uno dei ponti più belli d’Europa, oltre ad essere uno dei più antichi con arcate di forma ellittica.
Nel 1944 fu completamente distrutto dai bombardamenti, ma fu completamente ristrutturato nel 1958, secondo la struttura originale.

Ponte Vecchio
La testa di “toro” sul Duomo
Sul lato sinistro del Duomo, all’altezza di via Ricasoli, tra i tanti elementi scultorei e architettonici che ornano la Cattedrale, se aguzzi la vista ne troverai uno quantomeno insolito: una testa di bovino. Narra la leggenda che durante la costruzione del Duomo, uno dei maestri carpentieri abbia intrattenuto una relazione “extra-coniugale” con una donna che abitava su un palazzo affacciato sulla piazza.
Una volta scoperta la tresca, il martirio della donna decise di denunciare l’accaduto e l’uomo, per vendicarsi, pensò di deridere il “cornuto” ponendo la testa del bovino dove sta adesso, a eterno ricordo dell’accaduto.
Si dice che la testa sia rivolta proprio in direzione della casa del povero malcapitato!
Frammenti di… Galileo
Chi non conosce Galileo Galilei?
Lo scienziato fiorentino che ha praticamente rivoluzionato l’osservazione degli astri e le teorie sul cosmo, non a caso a Firenze c’è un museo della scienza che porta il suo nome: il Museo Galileo.
In questo luogo meraviglioso, potrai ammirare molti degli strumenti utilizzati dallo scienziato, ma anche qualcosa di inusuale: un frammento della sua… mano!
Proprio così, durante il trasferimento delle sue reliquie nella Basilica di Santa Croce alcuni dei suoi seguaci trafugarono il suo dito medio che adesso è in una teca del museo.
Un po’ macabro, ma senza dubbio interessante, soprattutto per gli appassionati di storia della scienza.

Museo Galileo Galilei
Piramidi fiorentine
Se ti dovesse capitare di attraversare il Parco delle Cascine, c’è un piccolo edificio che colpirà il tuo sguardo: una piramide.
Proprio così, non è una piramide egizia evidentemente, ma una costruzione che risale al 1796, commissionata dal Granduca Ferdinando II, che aveva la funzione di conservare il cibo: al suo interno venivano messi i cibi freschi e il ghiaccio (i prodotti provenivano dal parco stesso, che al tempo aveva un’altra funzione rispetto a quella di adesso).
Ci sono altri edifici in stile egiziano in città, come gli obelischi di Piazza Santa Maria Novella e quello all’interno del Giardino di Boboli.
Un’ultima curiosità: nella formella della Porta del Paradiso del Battistero di San Giovanni, realizzata da Lorenzo Ghiberti, che racconta la storia di Noè, l’arca è rappresentata con forma piramidale.
Puoi ammirare le porte originali del Battistero nel Museo dell’Opera del Duomo.

Porta del Paradiso